Polisportiva Pozzolese a.s.d. - sede: Via Reboline, 4 - Pozzolo (MN) - p.i. 01684690207
 
 
 
 
 
  
  
 
 
 
  
  
 
 
  
  
 
 
 
 
 
  
  
 
 
  
  
 
 
 
 
  
  
 
 
 
  La  
  Polisportiva  
  Pozzolese  
  Asd,  
  in  
  conformità  
  alle  
  disposizioni  
  di  
  cui  
  al  
  D.  
  Lgs.  
  n.  
  36  
  del  
  28  
  febbraio  
  2021,  
  nonché  
  alle 
  disposizioni  
  emanate  
  dalla  
  Giunta  
  Nazionale  
  del  
  CONI,  
  dall’Osservatorio  
  permanente  
  del  
  CONI  
  per  
  le  
  Politiche  
  di  
  Safeguarding
  , 
  ha  
  predisposto  
  il  
  "Modello  
  Organizzativo  
  e  
  di  
  Controllo  
  dell’Attività  
  Sportiva"  
  e  
  il  
  "Codice  
  di  
  condotta"  
  quale  
  processo  
  di 
  protezione delle persone vulnerabili, bambini e adulti, da molestie, abusi e sfruttamento.  
    
  Il Consiglio Direttivo, con sua delibera, ha nominato Responsabile 
  Safeguarding
   il presidente Giuseppe Faccincani. 
  MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO
  DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA/ASSOCIATIVA
  DELLA POLISPORTIVA POZZOLESE ASD
  Art. 1 – Finalità
  1.  
  Il  
  presente  
  documento  
  disciplina  
  gli  
  strumenti  
  per  
  la  
  prevenzione  
  e  
  il  
  contrasto  
  di  
  ogni  
  forma  
  di  
  abuso,  
  molestia,  
  violenza  
  di  
  genere  
  o 
  discriminazione  
  per  
  ragioni  
  di  
  etnia,  
  religione,  
  convinzioni  
  personali,  
  disabilità,  
  età  
  o  
  orientamento  
  sessuale  
  ovvero  
  per  
  le  
  ragioni  
  di  
  cui 
  al  
  D.lgs.  
  n.  
  198/2006  
  sui  
  Tesserati,  
  specie  
  se  
  minori  
  d’età  
  nell’ambito  
  dell’Associazione  
  Polisportiva  
  Pozzolese  
  ASD  
  (di  
  seguito  
  per 
  brevità anche solo “ASD”).
  2.  
  Diritto  
  fondamentale  
  dei  
  Tesserati  
  è  
  quello  
  di  
  essere  
  trattati  
  con  
  rispetto  
  e  
  dignità,  
  nonché  
  di  
  essere  
  tutelati  
  da  
  ogni  
  forma  
  di  
  abuso, 
  molestia,  
  violenza  
  di  
  genere  
  e  
  ogni  
  altra  
  condizione  
  di  
  discriminazione,  
  prevista  
  dal  
  D.lgs.  
  n.  
  198/2006,  
  indipendentemente  
  da  
  etnia, 
  convinzioni  
  personali,  
  disabilità,  
  età,  
  identità  
  di  
  genere,  
  orientamento  
  sessuale,  
  lingua,  
  opinione  
  politica,  
  religione,  
  condizione 
  patrimoniale,  
  di  
  nascita,  
  fisica,  
  intellettiva,  
  relazionale  
  o  
  sportiva.  
  Il  
  diritto  
  alla  
  salute  
  e  
  al  
  benessere  
  psico-fisico  
  dei  
  Tesserati 
  costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
 
 
  3.  
  Il  
  presente  
  documento  
  costituisce  
  l’insieme  
  di  
  Linee  
  Guida  
  e  
  di  
  Principi  
  a  
  cui  
  la 
  ASD  
  e  
  tutti  
  i 
  Tesserati  
  presso  
  lo  
  stesso  
  sodalizio  
  sono  
  tenuti  
  ad  
  uniformarsi  
  al  
  fine  
  di 
  perseguire:
  a. la promozione dei diritti di cui al precedente comma;
  b.  
  la  
  promozione  
  di  
  una  
  cultura  
  e  
  di  
  un  
  ambiente  
  inclusivi  
  che  
  assicurino  
  la  
  dignità  
  e  
  il  
  rispetto  
  dei  
  diritti  
  di  
  tutti  
  i  
  Tesserati,  
  specie  
  se  
  minori,  
  e  
  garantiscano 
  l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
  c. la consapevolezza dei Tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
  d.  
  l’individuazione  
  e  
  l’attuazione  
  da  
  parte  
  del  
  sodalizio  
  di  
  adeguate  
  misure,  
  procedure  
  e  
  politiche  
  di  
  safeguarding,  
  anche  
  in  
  conformità  
  con  
  le  
  raccomandazioni 
  del Safeguarding Officer delle Federazioni sportive, che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
  e. la gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
  f.  
  l’informazione  
  dei  
  Tesserati,  
  anche  
  minori,  
  sulle  
  misure  
  e  
  procedure  
  di  
  prevenzione  
  e  
  contrasto  
  ai  
  fenomeni  
  di  
  abuso,  
  violenza  
  e  
  discriminazione  
  e,  
  in 
  particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
  g. la partecipazione del sodalizio e dei Tesserati alle iniziative organizzate nell’ambito delle politiche di safeguarding adottate;
  h.  
  il  
  coinvolgimento  
  proattivo  
  di  
  tutti  
  coloro  
  che  
  partecipano  
  con  
  qualsiasi  
  funzione  
  o  
  titolo  
  all’attività  
  sportiva  
  nell’attuazione  
  delle  
  misure,  
  procedure  
  e 
  politiche di safeguarding della Società.
  4.  
  Il  
  presente  
  documento  
  recepisce  
  le  
  disposizioni  
  di  
  cui  
  al  
  D.lgs.  
  n.  
  36  
  del  
  28  
  febbraio  
  2021  
  e  
  al  
  D.lgs.  
  n.  
  39  
  del  
  28  
  febbraio  
  2021,  
  le  
  disposizioni  
  emanate  
  dalla 
  Giunta Nazionale del CONI, i Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio permanente del CONI per le politiche di safeguarding.
  Art. 2 – Campo di applicazione
  1. I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
  a) i soci e i tesserati presso la Società;
  b) tutti coloro che trattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
  c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
  Art. 3 – Condotte rilevanti
  1. Costituiscono comportamenti rilevanti ai fini del presente documento:
  a.  
  l’abuso  
  psicologico,  
  ossia  
  qualsiasi  
  atto  
  intenzionale  
  e  
  indesiderato  
  incluso  
  l’isolamento,  
  il  
  confinamento,  
  la  
  mancanza  
  di  
  rispetto,  
  la  
  sopraffazione, 
  l’aggressione  
  verbale,  
  l’intimidazione  
  o  
  qualsiasi  
  altro  
  comportamento  
  che  
  possa  
  incidere  
  negativamente  
  sul  
  senso  
  di  
  identità,  
  dignità  
  e  
  autostima  
  o  
  su 
  emozioni,  
  cognizioni,  
  valori  
  nonché  
  convinzioni  
  del  
  Tesserato  
  ovvero  
  tale  
  da  
  intimidire,  
  turbare  
  o  
  alterare  
  la  
  serenità  
  del  
  Tesserato,  
  anche  
  se  
  perpetrato 
  attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  b.  
  l’abuso  
  fisico,  
  ossia  
  qualsiasi  
  atto  
  deliberato  
  e  
  sgradito,  
  consumato  
  o  
  tentato  
  (tra  
  cui  
  botte,  
  pugni,  
  percosse,  
  soffocamento,  
  schiaffi,  
  calci  
  o  
  lancio  
  di 
  oggetti),  
  idoneo  
  in  
  senso  
  reale  
  o  
  potenziale  
  di  
  causare,  
  direttamente  
  o  
  indirettamente,  
  ovvero  
  intenzionalmente  
  falsificare  
  un  
  danno  
  alla  
  salute,  
  un 
  trauma,  
  lesioni  
  fisiche  
  o  
  che  
  danneggi  
  lo  
  sviluppo  
  psico-fisico  
  del  
  minore  
  tanto  
  da  
  compromettergli  
  una  
  sana  
  e  
  serena  
  crescita.  
  Tale  
  atto  
  può  
  anche 
  consistere  
  nel  
  costringere  
  un  
  atleta  
  a  
  svolgere  
  (al  
  fine  
  di  
  una  
  migliore  
  performance  
  sportiva)  
  un’attività  
  fisica  
  inappropriata  
  come  
  il  
  somministrare  
  carichi  
  di 
  allenamento  
  inadeguati  
  in  
  base  
  all’età,  
  genere,  
  struttura  
  e  
  capacità  
  fisica  
  oppure  
  forzare  
  ad  
  allenarsi  
  atleti  
  ammalati,  
  infortunati  
  o  
  comunque  
  doloranti 
  nonché  
  nell’uso  
  improprio,  
  eccessivo,  
  illecito  
  o  
  arbitrario  
  di  
  strumenti  
  sportivi.  
  In  
  quest’ambito  
  rientrano  
  anche  
  quei  
  comportamenti  
  che  
  favoriscano  
  il 
  consumo di alcool o le pratiche di doping, o comunque vietate da norme vigenti;
  c.  
  le  
  molestie,  
  ossia  
  qualsiasi  
  atto  
  o  
  comportamento  
  indesiderato  
  e  
  non  
  gradito  
  di  
  natura  
  sessuale,  
  sia  
  esso  
  verbale,  
  non  
  verbale  
  o  
  fisico  
  che  
  comporti  
  una 
  grave  
  noia,  
  fastidio  
  o  
  disturbo.  
  Tali  
  atti  
  o  
  comportamenti  
  possono  
  anche  
  consistere  
  nell’assumere  
  un  
  linguaggio  
  del  
  corpo  
  inappropriato,  
  nel  
  rivolgere 
  osservazioni  
  o  
  allusioni  
  sessualmente  
  esplicite,  
  nonché  
  richieste  
  indesiderate  
  o  
  non  
  gradite  
  aventi  
  connotazione  
  sessuale,  
  ovvero  
  telefonate,  
  messaggi, 
  lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  d.  
  abuso  
  sessuale,  
  ossia  
  qualsiasi  
  comportamento  
  o  
  condotta  
  avente  
  connotazione  
  sessuale,  
  senza  
  contatto,  
  o  
  con  
  contatto  
  e  
  considerata  
  non  
  desiderata,  
  o  
  il 
  cui  
  consenso  
  è  
  costretto,  
  manipolato,  
  non  
  dato  
  o  
  negato.  
  Può  
  consistere  
  anche  
  nel  
  costringere  
  un  
  Tesserato  
  a  
  porre  
  in  
  essere  
  condotte  
  sessuali 
  inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il Tesserato in condizioni e contesti non appropriati
  e.  
  la  
  violenza  
  di  
  genere,  
  ossia  
  tutte  
  quelle  
  forme  
  di  
  violenza  
  da  
  quella  
  psicologica  
  e  
  fisica  
  a  
  quella  
  sessuale,  
  dagli  
  atti  
  persecutori  
  a  
  quelli  
  discriminatori  
  in 
  base al sesso;
  f.  
  il  
  bullismo  
  (o  
  il  
  cyberbullismo,  
  se  
  condotto  
  online),  
  ossia  
  qualsiasi  
  comportamento  
  offensivo  
  e/o  
  aggressivo  
  da  
  parte  
  di  
  uno  
  o  
  più  
  soggetti,  
  personalmente, 
  anche  
  attraverso  
  i  
  social  
  network  
  o  
  altri  
  strumenti  
  di  
  comunicazione,  
  sia  
  che  
  si  
  tratti  
  di  
  caso  
  isolato  
  sia  
  di  
  atti  
  ripetuti  
  nel  
  tempo,  
  ai  
  danni  
  di  
  uno  
  o  
  più 
  Tesserati  
  con  
  lo  
  scopo  
  di  
  esercitare  
  un  
  potere  
  o  
  un  
  dominio  
  sugli  
  stessi.  
  Possono  
  anche  
  consistere  
  in  
  comportamenti  
  di  
  prevaricazione  
  e  
  sopraffazione 
  ripetuti  
  e  
  atti  
  ad  
  intimidire  
  o  
  turbare  
  un  
  Tesserato  
  che  
  determinano  
  una  
  condizione  
  di  
  disagio,  
  insicurezza,  
  paura,  
  esclusione  
  o  
  isolamento  
  (tra  
  cui 
  umiliazioni,  
  critiche  
  riguardanti  
  l’aspetto  
  fisico,  
  minacce  
  verbali,  
  anche  
  in  
  relazione  
  alla  
  performance  
  sportiva,  
  diffusione  
  di  
  notizie  
  infondate,  
  minacce  
  di 
  ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
  g.  
  nonnismo  
  (c.d.  
  “hazing”),  
  ossia  
  ogni  
  condotta  
  che  
  coinvolge  
  un’iniziazione  
  umiliante  
  e/o  
  pericolosa  
  dei  
  nuovi  
  membri  
  da  
  parte  
  dei  
  membri  
  veterani  
  del 
  medesimo gruppo;
  h.  
  abuso  
  di  
  matrice  
  religiosa,  
  ossia  
  l’impedimento,  
  il  
  condizionamento  
  o  
  la  
  limitazione  
  del  
  diritto  
  di  
  professare  
  liberamente  
  la  
  propria  
  fede  
  religiosa  
  e  
  di 
  esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
  i.  
  l’abuso  
  dei  
  mezzi  
  di  
  correzione,  
  ossia  
  l’oltrepassare  
  i  
  limiti  
  dell’uso  
  del  
  potere  
  correttivo  
  e  
  disciplinare  
  spettante  
  a  
  un  
  soggetto  
  nei  
  confronti  
  della  
  persona 
  offesa,  
  che  
  viene  
  dunque  
  esercitato  
  con  
  modalità  
  non  
  adeguate  
  o  
  al  
  fine  
  di  
  perseguire  
  un  
  interesse  
  diverso  
  da  
  quello  
  per  
  il  
  quale  
  tale  
  potere  
  è  
  conferito 
  dall’ordinamento federale;
  j.  
  negligenza  
  (c.d.  
  “negligence”)  
  ossia  
  il  
  mancato  
  intervento  
  di  
  un  
  Tesserato,  
  anche  
  in  
  ragione  
  dei  
  doveri  
  che  
  derivano  
  dalla  
  sua  
  carica,  
  incarico,  
  officio,  
  il 
  quale,  
  presa  
  conoscenza  
  di  
  uno  
  degli  
  eventi  
  disciplinati  
  dal  
  presente  
  Regolamento,  
  omette  
  di  
  intervenire  
  e/o  
  di  
  segnalare  
  al  
  Safeguarding  
  Officer  
  –  
  la  
  cui 
  disciplina  
  interessa  
  la  
  trattazione  
  del  
  successivo  
  Titolo  
  II  
  del  
  presente  
  Regolamento  
  –  
  o  
  alla  
  Procura  
  Federale,  
  causando  
  un  
  danno,  
  permettendo  
  che  
  venga 
  causato un danno o creando un pericolo imminente di danno;
  k. incuria (c.d. “neglect”) ossia la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  l.  
  altri  
  comportamenti  
  discriminatori,  
  qualsiasi  
  altro  
  comportamento  
  finalizzato  
  a  
  conseguire  
  un  
  effetto  
  discriminatorio  
  basato  
  su  
  etnia,  
  colore,  
  caratteristiche 
  fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
  2. Costituiscono altresì condotte rilevanti tutti quei comportamenti ulteriori che siano ostativi al raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1.
  Art. 4 – Principi
  1. I soggetti di cui all’art. 2 sono tenuti ad uniformare i propri comportamenti ai seguenti principi:
  a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona;
  b)  
  riservare  
  ad  
  ogni  
  Tesserato  
  attenzione,  
  impegno,  
  rispetto  
  e  
  dignità,  
  garantendo  
  uguali  
  condizioni  
  senza  
  distinzioni  
  di  
  età,  
  etnia,  
  condizione  
  sociale,  
  opinione 
  politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro;
  c)  
  prestare  
  la  
  dovuta  
  attenzione  
  ad  
  eventuali  
  situazioni  
  di  
  disagio,  
  percepite  
  o  
  conosciute  
  anche  
  indirettamente,  
  con  
  particolare  
  attenzione  
  a  
  circostanze  
  che 
  riguardino minorenni;
  d) segnalare senza indugio ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
  e)  
  confrontarsi  
  con  
  il  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  della 
  ASD  
  ove  
  sia  
  abbia  
  il  
  sospetto  
  che  
  possano  
  essere  
  poste  
  in  
  essere  
  condotte  
  rilevanti 
  ai sensi del presente documento;
  f)  
  far  
  svolgere  
  l’attività  
  sportiva/associativa  
  nel  
  rispetto  
  dello  
  sviluppo  
  fisico,  
  sportivo  
  ed  
  emotivo  
  dell’allievo,  
  tenendo  
  in  
  considerazione  
  anche  
  interessi  
  e  
  bisogni 
  dello stesso;
  g)  
  programmare  
  e  
  gestire  
  l’attività,  
  anche  
  in  
  occasione  
  delle  
  trasferte,  
  individuando  
  soluzioni  
  organizzative  
  e  
  logistiche  
  atte  
  a  
  prevenire  
  situazioni  
  di  
  disagio  
  e/o 
  comportamenti inappropriati;
  h)  
  ottenere,  
  in  
  caso  
  di  
  associati  
  minorenni,  
  e  
  conservare  
  l’autorizzazione  
  scritta  
  dagli  
  esercenti  
  la  
  responsabilità  
  genitoriale  
  qualora  
  siano  
  programmate  
  attività 
  sportive/associative singole/o in orari in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva/associativa non sia usualmente frequentata;
  i) prevenire, durante l’attività sportiva/associativa, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni di sensibilizzazione e controllo;
  j)  
  spiegare  
  in  
  modo  
  chiaro  
  ai  
  fruitori  
  dello  
  spazio  
  in  
  cui  
  si  
  sta  
  svolgendo  
  l’attività  
  sportiva/associativa,  
  che  
  gli  
  apprezzamenti,  
  i  
  commenti  
  e  
  le  
  valutazioni  
  che  
  non 
  siano  
  strettamente  
  inerenti  
  alla  
  prestazione  
  sportiva/associativa  
  e  
  compresi  
  tra  
  quelli  
  indicati  
  dal  
  presente  
  documento  
  possono  
  essere  
  lesivi  
  della  
  dignità,  
  del 
  decoro e della sensibilità della persona;
  k) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile.
  Art. 5 – Tutela dei minori
  1.  
  La  
  Società,  
  quando  
  instaura  
  un  
  rapporto  
  di  
  lavoro  
  –  
  a  
  prescindere  
  dalla  
  forma  
  –  
  con  
  soggetti  
  chiamati  
  a  
  svolgere  
  mansioni  
  comportanti  
  contatti  
  diretti  
  e  
  regolari 
  con minori è tenuto a richiedere preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
  Art. 6 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
  1.  
  Allo  
  scopo  
  di  
  prevenire  
  e  
  contrastare  
  ogni  
  tipo  
  di  
  abuso,  
  violenza  
  e  
  discriminazione  
  sui  
  Tesserati  
  nonché  
  per  
  garantire  
  la  
  protezione  
  dell’integrità  
  fisica  
  e  
  morale 
  degli  
  sportivi/associati,  
  anche  
  ai  
  sensi  
  dell’art.  
  33,  
  comma  
  6,  
  del  
  D.lgs.  
  n.  
  36/2021,  
  la  
  Società  
  nomina  
  un  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  e 
  lo comunica al CSI (o Federazione sportiva) all’atto di affiliazione e riaffiliazione/aggregazione e riaggregazione.
  2.  
  Il  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  deve  
  essere  
  nominato  
  nell’ambito  
  di  
  ciascun 
  Affiliato  
  tra  
  persone  
  di  
  comprovata  
  moralità  
  e  
  competenza  
  in 
  possesso dei seguenti requisiti:
  a. essere regolarmente tesserato CSI (o Federazione sportiva);
  b. essere in possesso della cittadinanza italiana;
  c.  
  non  
  aver  
  riportato  
  condanne  
  penali  
  passate  
  in  
  giudicato  
  per  
  reati  
  non  
  colposi  
  a  
  pene  
  detentive  
  superiori  
  ad  
  un  
  anno  
  ovvero  
  a  
  pene  
  che  
  comportino 
  l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno;
  d.  
  non  
  aver  
  riportato  
  nell’ultimo  
  decennio,  
  salva  
  riabilitazione,  
  squalifiche  
  o  
  inibizioni  
  sportive  
  definitive  
  complessivamente  
  superiori  
  ad  
  un  
  anno,  
  da  
  parte  
  delle 
  FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti.
  3.  
  La  
  nomina  
  del  
  Responsabile  
  è  
  adeguatamente  
  resa  
  pubblica  
  nell’ambito  
  del  
  rispettivo  
  sodalizio  
  (mediante  
  immediata  
  affissione  
  presso  
  la  
  sede  
  e  
  pubblicazione  
  sulla 
  rispettiva  
  homepage,  
  se  
  nella  
  disponibilità  
  del  
  sodalizio,  
  del  
  nominativo  
  e  
  dei  
  contatti)  
  e  
  inserita  
  nel  
  sistema  
  gestionale  
  federale,  
  secondo  
  le  
  procedure  
  previste 
  dalla regolamentazione federale.
  4. Il Responsabile dura in carica 6 anni e può essere riconfermato.
  5.  
  In  
  caso  
  di  
  cessazione  
  del  
  ruolo  
  di  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni,  
  per  
  dimissioni  
  o  
  per  
  altro  
  motivo,  
  il  
  sodalizio  
  provvede  
  entro  
  30  
  giorni  
  alla 
  nomina di un nuovo Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
  6.  
  La  
  nomina  
  di  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  può  
  essere  
  revocata  
  ancora  
  prima  
  della  
  scadenza  
  del  
  termine  
  per  
  gravi  
  irregolarità  
  di  
  gestione  
  o 
  di  
  funzionamento,  
  con  
  provvedimento  
  motivato  
  dell’organo  
  preposto  
  del  
  sodalizio.  
  Della  
  revoca  
  e  
  delle  
  motivazioni  
  è  
  data  
  tempestiva  
  notizia  
  al  
  Safeguarding 
  Officer del CSI (o Federazione sportiva). Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
  7. Il Responsabile è tenuto a:
  a)  
  vigilare  
  sulla  
  corretta  
  applicazione  
  del  
  Regolamento  
  per  
  la  
  prevenzione  
  e  
  il  
  contrasto  
  ad  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  sui  
  Tesserati”  
  nonché  
  sulla  
  corretta 
  applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
  b)  
  adottare  
  le  
  opportune  
  iniziative,  
  anche  
  con  
  carattere  
  d’urgenza  
  (c.d.  
  “quick-response”),  
  per  
  prevenire  
  e  
  contrastare  
  nell’ambito  
  del  
  proprio  
  sodalizio  
  ogni 
  forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
  c) segnalare al Safeguarding Officer eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
  d) rispettare gli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati” della ASD;
  e)  
  formulare  
  all’organo  
  preposto  
  le  
  proposte  
  di  
  aggiornamento  
  dei  
  Modelli  
  organizzativi  
  e  
  di  
  controllo  
  dell’attività  
  sportiva  
  e  
  dei  
  Codici  
  di  
  condotta,  
  tenendo 
  conto delle caratteristiche del sodalizio;
  f)  
  valutare  
  annualmente  
  le  
  misure  
  dei  
  modelli  
  organizzativi  
  e  
  di  
  controllo  
  dell’attività  
  sportiva  
  e  
  dei  
  codici  
  di  
  condotta  
  nell’ambito  
  del  
  proprio  
  sodalizio, 
  eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
  g) partecipare all’attività obbligatoria formativa.
  Art. 7 – Dovere di segnalazione
  1.  
  Chiunque  
  venga  
  a  
  conoscenza  
  di  
  comportamenti  
  rilevanti  
  ai  
  sensi  
  del  
  precedente  
  art.  
  3  
  e  
  che  
  coinvolgano  
  Tesserati,  
  specie  
  se  
  minorenni,  
  è  
  tenuti  
  a  
  darne 
  immediata comunicazione al Procuratore Federale e/o tramite il Safeguarding Officer.
  2.  
  Chiunque  
  sospetta  
  comportamenti  
  rilevanti  
  ai  
  sensi  
  del  
  presente  
  Regolamento  
  può  
  confrontarsi  
  con  
  il  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni  
  del 
  sodalizio di appartenenza o direttamente con il Safeguarding Officer del CSI o Federazione sportiva di riferimento.
  Art. 8 – Diffusione ed attuazione
  1.  
  La  
  Società,  
  anche  
  avvalendosi  
  del  
  supporto  
  del  
  Responsabile  
  contro  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni,  
  si  
  impegna  
  alla  
  pubblicazione  
  e  
  alla  
  capillare  
  diffusione  
  del 
  presente  
  documento  
  e  
  del  
  Codice  
  di  
  condotta  
  a  
  tutela  
  dei  
  minori  
  e  
  per  
  la  
  prevenzione  
  delle  
  molestie,  
  della  
  violenza  
  di  
  genere  
  e  
  di  
  ogni  
  altra  
  condizione  
  di 
  discriminazione  
  (all. 
  A)  
  tra  
  i  
  propri  
  Soci/Tesserati  
  e  
  i  
  propri  
  volontari  
  che,  
  a  
  qualsiasi  
  titolo  
  e  
  ruolo,  
  sono  
  coinvolti  
  nell’attività  
  sportiva/associativa,  
  alla  
  messa  
  a 
  disposizione  
  di  
  ogni  
  possibile  
  strumento  
  che  
  ne  
  favorisca  
  la  
  piena  
  applicazione,  
  allo  
  svolgimento  
  di  
  verifiche  
  in  
  ordine  
  ad  
  ogni  
  notizia  
  di  
  violazione  
  delle  
  norme 
  nonché alla condivisione di materiale informativo finalizzato alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi/associati.
  2.  
  Il  
  presente  
  documento  
  è  
  pubblicato  
  sul  
  sito  
  internet  
  del  
  sodalizio,  
  se  
  nella  
  sua  
  disponibilità,  
  e/o  
  affisso  
  presso  
  la  
  sede  
  dello  
  stesso  
  ed  
  è  
  portato  
  a  
  conoscenza  
  di 
  tutti  
  i  
  collaboratori,  
  qualunque  
  sia  
  il  
  motivo  
  della  
  collaborazione,  
  al  
  momento  
  in  
  cui  
  si  
  instaura  
  il  
  rapporto  
  con  
  la  
  Società  
  o  
  che  
  ne  
  richiederà  
  il  
  rispetto 
  prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.
  Art. 9 – Norme finali
  1.  
  Il  
  presente  
  documento  
  è  
  aggiornato  
  dall’organo  
  direttivo  
  della  
  Società  
  con  
  cadenza  
  almeno  
  quadriennale  
  e  
  ogni  
  qual  
  volta  
  necessario  
  al  
  fine  
  di  
  recepire  
  le 
  eventuali  
  ulteriori  
  disposizioni  
  emanate  
  dalla  
  Giunta  
  Nazionale  
  del  
  CONI,  
  eventuali  
  modifiche  
  e  
  integrazioni  
  dei  
  Principi  
  Fondamentali  
  approvati  
  dall’Osservatorio 
  Permanente  
  del  
  CONI  
  per  
  le  
  politiche  
  di  
  safeguarding  
  ovvero  
  le  
  sue  
  raccomandazioni  
  nonché  
  eventuali  
  modifiche  
  e  
  integrazioni  
  delle  
  disposizioni  
  del  
  del  
  CSI  
  o 
  Federazione sportiva di riferimento.
  2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate
  dall’organo preposto della Società.
  3.  
  Per  
  quanto  
  non  
  esplicitamente  
  previsto  
  si  
  rimanda  
  a  
  quanto  
  previsto  
  dalla  
  normativa,  
  inclusi  
  il  
  Regolamento  
  per  
  la  
  prevenzione  
  e  
  il  
  contrasto  
  ad  
  abusi,  
  violenze  
  e 
  discriminazioni sui Tesserati e il Codice Etico, dal Codice di Comportamento sportivo approvato dal CONI.
  4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
 
 
  CODICE DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE,
  DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE 
  della POLISPORTIVA POZZOLESE ASD
  Ogni Tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.
  Diritto  
  fondamentale  
  di  
  ogni  
  Tesserato  
  è  
  quello  
  di  
  essere  
  trattato  
  con  
  rispetto  
  e  
  dignità,  
  nonché  
  di  
  essere  
  tutelato  
  da  
  ogni  
  forma  
  di  
  abuso,  
  molestia,  
  violenza  
  di 
  genere  
  e  
  ogni  
  altra  
  condizione  
  di  
  discriminazione,  
  prevista  
  dal  
  D.lgs.  
  n.  
  198/2006,  
  indipendentemente  
  da  
  etnia,  
  convinzioni  
  personali,  
  disabilità,  
  età,  
  identità  
  di 
  genere,  
  orientamento  
  sessuale,  
  lingua,  
  opinione  
  politica,  
  religione,  
  condizione  
  patrimoniale,  
  di  
  nascita,  
  fisica,  
  intellettiva,  
  relazionale  
  o  
  sportiva.  
  Il  
  diritto  
  alla 
  salute e al benessere psico-fisico di ciascun Tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
  Non  
  sono  
  consentite  
  discriminazioni  
  di  
  alcun  
  genere,  
  che  
  siano  
  essere  
  basate  
  su  
  razza,  
  colore,  
  sesso,  
  orientamento  
  sessuale,  
  lingua,  
  religione,  
  opinione  
  politica  
  o  
  di 
  altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura.
  In  
  caso  
  di  
  violazione  
  delle  
  norme  
  previste  
  per  
  la  
  prevenzione  
  e  
  il  
  contrasto  
  di  
  ogni  
  forma  
  di  
  abuso,  
  molestia,  
  violenza  
  di  
  genere  
  o  
  discriminazione,  
  il  
  regime 
  sanzionatorio applicabile si differenzierà a seconda del ruolo che il soggetto riveste in ASD, secondo quanto stabilito dal “Regolamento Safeguarding”.
 
 
  CONDOTTE VIETATE
  Abuso psicologico
  Abuso fisico
  Molestie sessuali
  Abuso sessuale
  Violenza di genere
  Bullismo (o cyberbullismo, se 
  condotto online)
  Nonnismo (c.d. “hazing”)
  Abuso di matrice religiosa
  Abuso dei mezzi di correzione
  Negligenza (c.d. “negligence”)
  Incuria (c.d. “neglect”)
  Altri comportamenti discriminatori
 
 
  DESCRIZIONE
  Qualsiasi  
  atto  
  intenzionale  
  e  
  indesiderato  
  incluso  
  l’isolamento,  
  il  
  confinamento,  
  la  
  mancanza  
  di  
  rispetto,  
  la  
  sopraffazione, 
  l’aggressione  
  verbale,  
  l’intimidazione  
  o  
  qualsiasi  
  altro  
  comportamento  
  che  
  possa  
  incidere  
  negativamente  
  sul  
  senso  
  di 
  identità,  
  dignità  
  e  
  autostima  
  o  
  su  
  emozioni,  
  cognizioni,  
  valori  
  nonché  
  convinzioni  
  del  
  Tesserato  
  ovvero  
  tale  
  da  
  intimidire, 
  turbare o alterare la serenità del Tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali.
  Qualsiasi  
  atto  
  deliberato  
  e  
  sgradito,  
  consumato  
  o  
  tentato  
  (tra  
  cui  
  botte,  
  pugni,  
  percosse,  
  soffocamento,  
  schiaffi,  
  calci  
  o 
  lancio  
  di  
  oggetti),  
  idoneo  
  in  
  senso  
  reale  
  o  
  potenziale  
  di  
  causare,  
  direttamente  
  o  
  indirettamente,  
  ovvero  
  intenzionalmente 
  falsificare  
  un  
  danno  
  alla  
  salute,  
  un  
  trauma,  
  lesioni  
  fisiche  
  o  
  che  
  danneggi  
  lo  
  sviluppo  
  psico-fisico  
  del  
  minore  
  tanto  
  da 
  compromettergli  
  una  
  sana  
  e  
  serena  
  crescita. 
  Tale  
  atto  
  può  
  anche  
  consistere  
  nel  
  costringere  
  un  
  atleta  
  a  
  svolgere  
  (al  
  fine  
  di 
  una   
  migliore   
  performance   
  sportiva)   
  un’attività   
  fisica   
  inappropriata   
  come   
  il   
  somministrare   
  carichi   
  di   
  allenamento 
  inadeguati  
  in  
  base  
  all’età,  
  genere,  
  struttura  
  e  
  capacità  
  fisica  
  oppure  
  forzare  
  ad  
  allenarsi  
  atleti  
  ammalati,  
  infortunati  
  o 
  comunque  
  doloranti  
  nonché  
  nell’uso  
  improprio,  
  eccessivo,  
  illecito  
  o  
  arbitrario  
  di  
  strumenti  
  sportivi.  
  In  
  quest’ambito 
  rientrano  
  anche  
  quei  
  comportamenti  
  che  
  favoriscano  
  il  
  consumo  
  di  
  alcool  
  o  
  le  
  pratiche  
  di  
  doping,  
  o  
  comunque  
  vietate  
  da 
  norme vigenti.
  Qualsiasi  
  atto  
  o  
  comportamento  
  indesiderato  
  e  
  non  
  gradito  
  di  
  natura  
  sessuale,  
  sia  
  esso  
  verbale,  
  non  
  verbale  
  o  
  fisico  
  che 
  comporti  
  una  
  grave  
  noia,  
  fastidio  
  o  
  disturbo.  
  Tali  
  atti  
  o  
  comportamenti  
  possono  
  anche  
  consistere  
  nell’assumere  
  un 
  linguaggio   
  del   
  corpo   
  inappropriato,   
  nel   
  rivolgere   
  osservazioni   
  o   
  allusioni   
  sessualmente   
  esplicite,   
  nonché   
  richieste 
  indesiderate  
  o  
  non  
  gradite  
  aventi  
  connotazione  
  sessuale,  
  ovvero  
  telefonate,  
  messaggi,  
  lettere  
  od  
  ogni  
  altra  
  forma  
  di 
  comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante.
  Qualsiasi  
  comportamento  
  o  
  condotta  
  avente  
  connotazione  
  sessuale,  
  senza  
  contatto,  
  o  
  con  
  contatto  
  e  
  considerata  
  non 
  desiderata,  
  o  
  il  
  cui  
  consenso  
  è  
  costretto,  
  manipolato,  
  non  
  dato  
  o  
  negato.  
  Può  
  consistere  
  anche  
  nel  
  costringere  
  un 
  Tesserato  
  a  
  porre  
  in  
  essere  
  condotte  
  sessuali  
  inappropriate  
  o  
  indesiderate,  
  o  
  nell’osservare  
  il  
  Tesserato  
  in  
  condizioni  
  e 
  contesti non appropriati.
  Tutte  
  quelle  
  forme  
  di  
  violenza  
  da  
  quella  
  psicologica  
  e  
  fisica  
  a  
  quella  
  sessuale,  
  dagli  
  atti  
  persecutori  
  a  
  quelli  
  discriminatori 
  in base al sesso.
  Qualsiasi  
  comportamento  
  offensivo  
  e/o  
  aggressivo  
  da  
  parte  
  di  
  uno  
  o  
  più  
  soggetti,  
  personalmente,  
  anche  
  attraverso  
  i  
  social 
  network  
  o  
  altri  
  strumenti  
  di  
  comunicazione,  
  sia  
  che  
  si  
  tratti  
  di  
  caso  
  isolato  
  sia  
  di  
  atti  
  ripetuti  
  nel  
  tempo,  
  ai  
  danni  
  di  
  uno  
  o 
  più  
  Tesserati  
  con  
  lo  
  scopo  
  di  
  esercitare  
  un  
  potere  
  o  
  un  
  dominio  
  sugli  
  stessi.  
  Possono  
  anche  
  consistere  
  in  
  comportamenti  
  di 
  prevaricazione  
  e  
  sopraffazione  
  ripetuti  
  e  
  atti  
  ad  
  intimidire  
  o  
  turbare  
  un  
  Tesserato  
  che  
  determinano  
  una  
  condizione  
  di 
  disagio,  
  insicurezza,  
  paura,  
  esclusione  
  o  
  isolamento  
  (tra  
  cui  
  umiliazioni,  
  critiche  
  riguardanti  
  l’aspetto  
  fisico,  
  minacce 
  verbali,  
  anche  
  in  
  relazione  
  alla  
  performance  
  sportiva,  
  diffusione  
  di  
  notizie  
  infondate,  
  minacce  
  di  
  ripercussioni  
  fisiche  
  o  
  di 
  danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).
  Ogni  
  condotta  
  che  
  coinvolge  
  un’iniziazione  
  umiliante  
  e/o  
  pericolosa  
  dei  
  nuovi  
  membri  
  da  
  parte  
  dei  
  membri  
  veterani  
  del 
  medesimo gruppo.
  L’impedimento,  
  il  
  condizionamento  
  o  
  la  
  limitazione  
  del  
  diritto  
  di  
  professare  
  liberamente  
  la  
  propria  
  fede  
  religiosa  
  e  
  di 
  esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
  L’oltrepassare  
  i  
  limiti  
  dell’uso  
  del  
  potere  
  correttivo  
  e  
  disciplinare  
  spettante  
  a  
  un  
  soggetto  
  nei  
  confronti  
  della  
  persona 
  offesa,  
  che  
  viene  
  dunque  
  esercitato  
  con  
  modalità  
  non  
  adeguate  
  o  
  al  
  fine  
  di  
  perseguire  
  un  
  interesse  
  diverso  
  da  
  quello  
  per  
  il 
  quale tale potere è conferito dall’ordinamento federale.
  Mancato  
  intervento  
  di  
  un  
  Tesserato,  
  anche  
  in  
  ragione  
  dei  
  doveri  
  che  
  derivano  
  dalla  
  sua  
  carica,  
  il  
  quale,  
  presa  
  conoscenza 
  di  
  uno  
  degli  
  eventi  
  disciplinati  
  dal  
  presente  
  Regolamento,  
  omette  
  di  
  intervenire  
  e/o  
  di  
  segnalare  
  al  
  Safeguarding  
  Officer 
  e/o   
  alla   
  Procura   
  Federale,   
  causando   
  un   
  danno,   
  permettendo   
  che   
  venga   
  causato   
  un   
  danno   
  o   
  creando   
  un   
  pericolo 
  imminente di danno.
  La mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo.
  Qualsiasi  
  altro  
  comportamento  
  finalizzato  
  a  
  conseguire  
  un  
  effetto  
  discriminatorio  
  basato  
  su  
  etnia,  
  colore,  
  caratteristiche 
  fisiche,   
  genere,   
  status   
  social-economico,   
  prestazioni   
  sportive   
  e   
  capacità   
  atletiche,   
  religione,   
  convinzioni   
  personali, 
  disabilità, età o orientamento sessuale.
 
 
  È  
  da  
  intendersi  
  vietata  
  ogni  
  altra  
  condotta  
  che  
  possa  
  pregiudicare  
  il  
  mantenimento  
  di  
  un  
  ambiente  
  sportivo  
  rispettoso,  
  equo  
  e  
  privo  
  di  
  qualsiasi  
  forma  
  di  
  abuso, 
  violenza e discriminazione.
  NORME DI CONDOTTA GENERALI
  I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva/associativa non devono:
  •
  discriminare  
  e  
  avere  
  qualsiasi  
  atteggiamento  
  inappropriato  
  fondato  
  su  
  razza,  
  colore,  
  sesso,  
  orientamento  
  sessuale,  
  lingua,  
  religione,  
  opinione  
  politica  
  o  
  di  
  altra 
  natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
  •
  colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un’altra persona;
  •
  avere atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
  •
  agire con comportamenti che siano di esempio negativo, specialmente per i minori;
  •
  avere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
  •
  agire in modi che possano essere abusivi;
  •
  usare un linguaggio, dare suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;
  •
  comportarsi in maniera inappropriata o sessualmente provocante;
  •
  stabilire  
  o  
  intrattenere  
  contatti  
  con  
  minori  
  Tesserati  
  utilizzando  
  strumenti  
  di  
  comunicazione  
  online  
  personali  
  (email,  
  chat,  
  social  
  network,  
  etc.)  
  che  
  esulino  
  da 
  quelli strettamente funzionali all’attività istituzionale.
  •
  tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che sono illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;
  •
  invitare a momenti conviviali non istituzionali atleti minorenni, salvo il consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
  •
  agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
  •
  discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.
  DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
  I Tesserati devono:
  •
  comportarsi  
  secondo  
  lealtà,  
  probità  
  e  
  correttezza  
  nello  
  svolgimento  
  di  
  ogni  
  attività  
  connessa  
  o  
  collegata  
  all’ambito  
  sportivo/associativo  
  e  
  tenere  
  una  
  condotta 
  improntate al rispetto nei confronti degli altri Tesserati;
  •
  astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
  •
  garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
  •
  impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati nei percorsi educativi e formativi;
  •
  impegnarsi  
  a  
  creare,  
  mantenere  
  e  
  promuovere  
  un  
  equilibrio  
  sano  
  tra  
  ambito  
  personale  
  e  
  sportivo,  
  valorizzando  
  anche  
  i  
  profili  
  ludici,  
  relazionali  
  e  
  sociali 
  dell’attività sportiva/associativa;
  •
  prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
  •
  affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
  •
  collaborare con gli altri Tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
  •
  segnalare  
  senza  
  indugio  
  al  
  Responsabile  
  di  
  cui  
  al  
  comma  
  2  
  dell’art.  
  5  
  situazioni,  
  anche  
  potenziali,  
  che  
  espongano  
  sé  
  o  
  altri  
  a  
  pregiudizio,  
  pericolo,  
  timore  
  o 
  disagio.
  DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI
  I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:
  •
  agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
  •
  astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati, specie se minori;
  •
  contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;
  •
  evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati, specie se minori;
  •
  promuovere   
  un   
  rapporto   
  tra   
  Tesserati   
  improntato   
  al   
  rispetto   
  e   
  alla   
  collaborazione,   
  prevenendo   
  situazioni   
  disfunzionali,   
  che   
  creino,   
  anche   
  mediante 
  manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
  •
  porre  
  in  
  essere,  
  in  
  occasione  
  delle  
  trasferte,  
  soluzioni  
  logistiche  
  atte  
  a  
  prevenire  
  situazioni  
  di  
  disagio  
  e/o  
  comportamenti  
  inappropriati,  
  coinvolgendo  
  nelle 
  scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;
  •
  segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
  •
  dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
  •
  sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati;
  •
  conoscere,  
  informarsi  
  e  
  aggiornarsi  
  con  
  continuità  
  sulle  
  politiche  
  di  
  safeguarding,  
  sulle  
  misure  
  di  
  prevenzione  
  e  
  contrasto  
  agli  
  abusi,  
  violenze  
  e  
  discriminazioni, 
  nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
  •
  segnalare  
  senza  
  indugio  
  al  
  Responsabile  
  della  
  Polisportiva  
  Pozzolese 
  ASD  
  e/o  
  il  
  Safeguarding  
  Officer  
  delle  
  Federazioni  
  sportive  
  situazioni,  
  anche  
  potenziali,  
  che 
  espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
  DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
  Gli atleti devono:
  •
  rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
  •
  comunicare  
  le  
  proprie  
  aspirazioni  
  ai  
  dirigenti  
  sportivi  
  e  
  ai  
  tecnici  
  e  
  valutare  
  in  
  spirito  
  di  
  collaborazione  
  le  
  proposte  
  circa  
  gli  
  obiettivi  
  educativi  
  e  
  formativi  
  e  
  le 
  modalità  
  di  
  raggiungimento  
  di  
  tali  
  obiettivi,  
  anche  
  con  
  il  
  supporto  
  di  
  coloro  
  che  
  esercitano  
  la  
  responsabilità  
  genitoriale  
  o  
  tutoria  
  ovvero  
  con  
  i  
  soggetti  
  preposti 
  alla vigilanza, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
  •
  comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
  •
  prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
  •
  rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
  •
  rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
  •
  mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
  •
  riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
  •
  astenersi  
  dal  
  diffondere  
  materiale  
  fotografico  
  e  
  video  
  di  
  natura  
  privata  
  o  
  intima  
  ricevuto,  
  segnalando  
  comportamenti  
  difformi  
  a  
  coloro  
  che  
  esercitano  
  la 
  responsabilità  
  genitoriale  
  o  
  tutoria  
  ovvero  
  ai  
  soggetti  
  preposti  
  alla  
  vigilanza,  
  nonché  
  al  
  Responsabile  
  del  
  Safeguarding  
  e/o  
  il  
  Safeguarding  
  Officer  
  di  
  Federazione 
  sportiva;
  •
  segnalare  
  senza  
  indugio  
  al  
  Responsabile  
  della  
  Polisportiva  
  Pozzolese  
  ASD  
  e/o  
  il  
  Safeguarding  
  Officer  
  di  
  Federazione  
  sportiva  
  situazioni,  
  anche  
  potenziali,  
  che 
  espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
  NORME SPECIFICHE DI CONDOTTA NELL’ATTIVITÀ CON I MINORI
  Quando si svolge attività con i minori è necessario:
  •
  organizzare l’attività in modo tale da minimizzare i rischi;
  •
  essere visibili da altri adulti, per quanto possibile, mentre si svolge attività con minori;
  •
  consentire,  
  ove  
  possibile  
  e  
  nel  
  rispetto  
  delle  
  prescrizioni  
  di  
  sicurezza,  
  l’accesso  
  agli  
  impianti  
  durante  
  allenamenti  
  e  
  sessioni  
  di  
  prova  
  a  
  coloro  
  che  
  esercitano  
  la 
  responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  ottenere  
  e  
  conservare  
  l’autorizzazione  
  scritta  
  dagli  
  esercenti  
  la  
  responsabilità  
  genitoriale  
  qualora  
  siano  
  programmate  
  sedute  
  di  
  allenamento  
  singole  
  e/o  
  in  
  orari 
  in cui gli spazi utilizzati per l’attività sportiva non sia usualmente frequentata;
  •
  astenersi  
  dall’utilizzo,  
  dalla  
  riproduzione  
  e  
  dalla  
  diffusione  
  di  
  immagini  
  o  
  video  
  dei  
  Tesserati  
  minori,  
  se  
  non  
  per  
  finalità  
  educative  
  e  
  formative,  
  acquisendo  
  le 
  necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato minore;
  •
  comunicare  
  e  
  condividere  
  con  
  il  
  Tesserato  
  minore  
  gli  
  obiettivi  
  educativi  
  e  
  formativi,  
  illustrando  
  le  
  modalità  
  con  
  cui  
  si  
  intendono  
  perseguire  
  tali  
  obiettivi  
  e 
  coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il Tesserato minore, anche mediante social network;
  •
  interrompere  
  senza  
  indugio  
  ogni  
  contatto  
  con  
  il  
  Tesserato  
  minore  
  qualora  
  si  
  riscontrino  
  situazioni  
  di  
  ansia,  
  timore  
  o  
  disagio  
  derivanti  
  dalla  
  propria  
  condotta, 
  attivando il Responsabile della Polisportiva Pozzolese ASD;
  •
  garantire  
  la  
  diffusione  
  e  
  il  
  mantenimento  
  di  
  una  
  cultura  
  di  
  apertura  
  che  
  permetta  
  al  
  personale,  
  ai  
  rappresentanti,  
  ai  
  minori  
  e  
  a  
  chi  
  si  
  prende  
  cura  
  di  
  loro  
  di 
  sollevare e discutere con facilità ogni tipo di argomento e preoccupazione;
  •
  instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero con i soggetti preposti alla vigilanza;
  •
  comunicare  
  ai  
  minori  
  che  
  tipo  
  di  
  rapporto  
  si  
  debbono  
  aspettare  
  di  
  avere  
  con  
  i  
  tecnici  
  e  
  gli  
  altri  
  soggetti  
  frequentatori  
  il  
  sodalizio  
  e  
  incoraggiarli  
  a  
  segnalare 
  qualsiasi tipo di preoccupazione;
  •
  valorizzare  
  le  
  capacità  
  e  
  le  
  competenze  
  dei  
  minori  
  e  
  discutere  
  con  
  loro  
  dei  
  loro  
  diritti,  
  di  
  cosa  
  è  
  accettabile  
  e  
  cosa  
  non  
  lo  
  è,  
  di  
  cosa  
  possono  
  fare  
  nel  
  caso  
  in  
  cui 
  emerga un qualsiasi problema;
  •
  mantenere un elevato profilo personale e professionale;
  •
  trattare i minori in modo giusto, onesto e con dignità e rispetto;
  •
  incoraggiare la partecipazione dei minori in modo da sviluppare anche la loro capacità di auto tutela.
  Segnali di disagio e malessere dei minori
  A titolo esemplificativo, sono considerati indicatori di disagio e malessere:
  •
  cambi repentini e non giustificati di comportamento (a titolo esemplificativo, riduzione della concentrazione, isolarsi, diventare appiccicosi, depressi, 
  spaventati, con sbalzi d’umore, riluttanza ad allenarsi o a partecipare alle gare) che possono essere accompagnati da cali della performance sportiva;
  •
  disturbi dell’alimentazione;
  •
  segni evidenti fisici o cambiamenti comportamentali repentini o messaggi verbali diretti e/o indiretti di difficoltà;
  •
  ferite come contusioni inspiegabili o sospette, tagli o bruciature, in modo particolare se si trovano su parti del corpo normalmente non soggette a tali tipi di 
  lesioni e che non siano compatibili con l’attività fluviale;
  •
  una ferita per la quale la spiegazione non sembra plausibile;
  •
  il minore che descrive quella che potrebbe apparire un’azione di abuso che lo abbia coinvolto;
  •
  diffidenza nei confronti di allenatori, accompagnatori, dirigenti o altri adulti con i quali il minore dovrebbe avere un buon rapporto di fiducia;
  •
  trascuratezza e frequente perdita di effetti personali.
  La presenza di uno o più di questi indicatori non definisce da sé la prova della presenza di un abuso, violenza o molestia. Tali elementi devono essere valutati anche 
  tenendo in conto delle condotte tipiche dei minori connesse ad alcune fasi di sviluppo e della crescita, quali quelle della preadolescenza ed adolescenza, quando 
  cambi di umore e di comportamento repentini sono condotte che si manifestano molto spesso in assenza di abuso, violenza e/o molestia.
  PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
  Il sodalizio quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con 
  minori richiede preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
  COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA RILEVANTE
  Tutti i Tesserati devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza 
  circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della Polisportiva Pozzolese 
  ASD o al Safeguarding Officer di Federazione sportiva di riferimento.
  Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio di appartenenza.
  In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono 
  verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un 
  beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell’abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In 
  questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio.
  RISERVATEZZA
  Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della Polisportiva Pozzolese ASD e il Safeguarding Officer di Federazione sportiva sono tenuti agli obblighi di 
  riservatezza previsti dal Regolamento Safeguarding. L’identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare 
  seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche 
  indirettamente, l’identificazione del segnalante.